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Se non riuscite a parlare del vostro “+ 1” senza lamentarvi, forse é tempo di rivalutare la vostra relazione.
Secondo i dati dell´Istat, in Italia in media la separazione viene chiesta dopo 16 anni di matrimonio e il divorzio dopo 19. I matrimoni recenti durano però sempre di meno. Nel corso del 2012 l’età media dei coniugi che hanno chiesto la separazione era di 47 anni per gli uomini e 44 per le donne. In media il 21,6% delle donne aveva tra i 40 e i 44 anni all’atto della richiesta della separazione, e per gli uomini il 20,9% aveva tra i 45 e i 49 anni. Si può quindi dire che la crisi coniugale colpisce soprattutto i coniugi quarantenni.
Un cambio di percezione
Ognuno ha i propri lati negativi e tratti personali che lo rendono unico, ma cosa succede quando queste caratteristiche una volta considerate “adorabili“ diventano“irritanti“?
L´impegno amoroso, come sappiamo, richiede una fiducia incondizionata verso il proprio partner, alla ricerca di cioé che é meglio per l´altra persona, a qualsiasi costo. Anche se ci sono dei momenti in cui provate sentimenti discordanti verso il vostro partner, capite che dovete essere presenti per lui/lei in qualsiasi circostanza, nonostante il momento. Questo modo di pensare é facilmente riscontrabile in matrimoni che hanno resistito alle intemperie del tempo. Tuttavia, si arriva ad un punto in cui quando é troppo é troppo. Se anche le piccole cose dell´altro/a iniziano a darvi sui nervi, potreste dover fare un piccolo passo indietro e cercare di capire se siete ancora innamorati.
Fare un passo indietro
Ricordatevi che essere innamorati é scaturito dal godere della compagnia l´uno dell´altro e divertirvi insieme. Se non siete sicuri dei vostri sentimenti, a causa della routine giornaliera e dai troppi impegni, provate a ritagliarvi del tempo solo per voi due: prenotate una cena al ristorante o concedetevi uno spettacolo teatrale o un concerto all´aperto. Fate finta di essere ad uno dei primi appuntamenti, cercate di dare il meglio di voi stessi come se voleste conquistare l´altro. Nella migliore delle ipotesi, potreste aver risvegliato alcuni dei sentimenti del passato, o al contrario, realizzare che non avete piú molti argomenti di cui parlare.
3 domande da porvi:
1. E´ possibile effettuare cambiamenti nella vostra relazione?
2. Se sí, la situazione tra voi migliorerebbe?
3. Ci sono dei vantaggi lampanti che trovereste dalla separazione/ divorzio?
Un aiuto professionale puó aiutarvi enormemente nel valutare queste domande; il contributo di un terapista di famiglia o consulente matrimoniale puó essere impagabile.Ma anche l´opinione di un amico o una terza persona esterna alla coppia puó essere d´aiuto; quando un matrimonio é pieno di tensioni, si tende a focalizzare l´attenzione sui sintomi – ovvero i comportamenti ricorrenti tra marito e moglie. Se questi ultimi sono troppi diffusi e complessi da analizzare, sembra che ci sia „troppo“ da riparare e il divorzio sembra l´unica uscita di salvezza. Quello che una persona esterna puó fare é essere piú obiettiva e aiutare a separare i problemi dai sentimenti contrastanti e spesso travolgenti.Se, nonostante tutti questi tentativi, non riuscite a vedere un futuro comune con l´altra persona, ricordatevi che non dovreste stare in una relazione solo per forza d´inerzia e per l´ormai consolidata abitudine. In fondo, la vita é troppo corta per viverla infelici!
E voi siete passati dalle fasi descritte nell´articolo? Siete mai stati da un consulente di coppia? l´avete trovato utile? Raccontateci le vostre esperienze nei commenti!
Photo: © Fotalia - Robert Hoetink
EMILIA31, 30.06.2016