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Una ricerca promossa dalla Società Italiana di Andrologia (SIA) rivela che un uomo su tre fa solo sesso virtuale.
Attualmente sono 400 milioni le persone attive nel metaverso (mondo virtuale) e gli esperti informatici prevedono che il "sesso nel metaverso" sostituirà le app di incontri e i siti porno nell'arco di meno di dieci anni.
Sesso virtuale
La domanda chiave è "perché si fa?".
Il sesso online è prima di tutto un'opzione nuova per un atto antico quanto l'umanità, opzione che si dimostra utile per le persone che non hanno il coraggio di parlare al proprio partner di cosa li eccita, solleva le persone dall'obbligo di uscire, lo si può praticare nella privacy di casa propria, spesso è gratuito e lo si può fare ovunque, sempre.
Anche gli italiani - maschi - praticano volentieri il sesso virtuale. Soprattutto quelli della Gen Z che hanno un rapporto con il sesso complicato e contraddittorio: la loro sessualità pare essere sempre più sganciata dalla componente relazionale e riproduttiva, virando verso il sesso solo virtuale per un ragazzo su tre.
Sono dati che devono farci riflettere perché potrebbe interessare anche i nostri figli/nipoti…
Cosa si intende per sesso virtuale?
Il sesso virtuale è solitamente il momento in cui due o più persone interagiscono attraverso un dispositivo di comunicazione (ad esempio smartphone, tablet o computer) in modo sessualmente esplicito. È stato per lo più definito come "interattivo", nel senso che di solito è coinvolta almeno una seconda persona, anche se alcuni considerano come sesso virtuale anche le attività sessuali solitarie.
Può includere lo scambio di messaggi espliciti, foto e/o video, la stimolazione con l'uso di biancheria intima o sex toys controllati a distanza e perfino esperienze sessuali esercitate attraverso il proprio avatar.
Il grande assente: il contatto fisico
Per coloro che utilizzano quasi esclusivamente il mondo online per trovare partner sessuali e per chi utilizza chat erotiche e siti pornografici quotidianamente, il grande assente è il contatto fisico.
Sam Hall, esperto di realtà virtuale e amministratore delegato di una società di sviluppo software, ritiene che il sesso virtuale andrà presto a sostituire i siti porno e le app di appuntamenti.
In una intervista rilasciata al Daily Mail parla chiaramente di come, anche se oggi molte persone trovano la prospettiva di fare sesso nel metaverso piuttosto deprimente, "presto ne apprezzeranno la comodità proprio come hanno fatto con le app di appuntamenti”
Tra circa 10 anni, persone di ogni ceto sociale indosseranno visori VR (per la realtà virtuale) per non muoversi da casa o evitare i rischi associati al praticare il sesso di persona se non protetto, se con estranei, in città che non si conoscono ecc…
Insomma, il sesso virtuale sostituirà il sesso all'antica. Anche perché come ogni altra tecnologica, anche i visori VR con il tempo saranno sempre meno cari e quindi sempre più accessibili, eliminando gradualmente le app e i siti pornografici, proprio come questi ultimi due hanno fatto con i giornaletti e i cinema porno.
Le esperienze sessuali virtuali saranno sempre più coinvolgenti con immagini riprodotte eccezionalmente bene e, se pensiamo che verranno combinate con la tecnologia tattile o agli odori, l'esperienza sarà abbastanza vicina a quella reale.
Secondo Sam Hall, la realtà virtuale multisensoriale, che utilizza la tecnologia per creare esperienze immersive che coinvolgono vista, udito, tatto, olfatto e gusto, renderà il sesso nel metaverso la norma. “La realtà virtuale multisensoriale renderà il sesso nel metaverso normale per la maggior parte delle persone nelle aree tecnologicamente avanzate del mondo. Credo che il futuro del sesso nel metaverso sarà un mix di visori VR combinati con sex toys che possono essere collegati utilizzando la tecnologia già esistente, come il Bluetooth, per contribuire a creare un'esperienza estremamente coinvolgente”.
Sesso virtuale: fantasioso, fatto spesso e dovunque
Paradossalmente, con il sesso virtuale, le persone saranno portate fuori dalle loro case, e sarà loro possibile incontrarsi in diversi luoghi - ovviamente simulati, virtuali - come la cima della Tour Eiffel o le cascate del Niagara. Oltre alla mobilità virtuale ottenuta senza muoversi dal divano, il metaverso consentirà alle persone di vivere tutte le loro fantasie sessuali senza viverle realmente, cioè restando sempre in uno spazio sicuro. La tecnologia potrebbe portarci a una rivoluzione sessuale, mentre il confine tra mondo virtuale e mondo reale resta molto labile.
Come tutelarsi dagli abusi?
Nel Metaverso si è verificato un caso di abuso sessuale su una sedicenne inglese che ha denunciato alla polizia locale l'aggressione subita da un gruppo di avatar.
La legislazione inglese, come del resto quella italiana, non ha ancora definito i contorni di un reato penale che si consuma in un luogo virtuale, ma chi lavora con le nuove tecnologie sostiene che questo non sia né il primo né, sarà purtroppo l'ultimo caso di molestia nei mondi del metaverso.
Molto preoccupante è anche la questione del deep fake o quella del consenso rispetto all'utilizzo delle immagini delle persone o le loro versioni virtuali (appunto deep fake).
Guardando le app dei social media, la tecnologia deep fake viene utilizzata per esempio per creare i “meme”, un genere popolare di deep fake che conosciamo tutti.
Ma ci sono esempi ben più inquietanti, incluso il porno.
Bastano piccoli campioni di voce e qualche immagine per creare qualsiasi scenario e coinvolgere qualcuno a sua completa insaputa. Non sono poche le persone sorprese a usare il deep fake per creare porno a loro uso e consumo, senza considerare il danno arrecato alle vittime.
Io personalmente trovo i temi contenuti in questo articolo piuttosto sconcertanti e mi rimane difficile pensare che si stia andando in questa direzione.
E voi cosa ne pensate?
Foto: dily13/Adobe Stock
EMILIA31, 29.02.2024