La mascherina diventa la cornice del nostro sguardo.

La mascherina diventa la cornice del nostro sguardo.

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Non è un oggetto che faceva parte della nostra quotidianità ed è arrivata nella nostra vita di tutti i giorni legata a un pensiero di pericolo e quindi percepita inizialmente come qualcosa di negativa e sicuramente come una limitazione.

Ma quanto è cambiato il modo di guardarsi, di accorgersi dell’altroe di comunicare in questo periodo di pandemia?

"Hai degli occhi bellissimi, sai… " diceva Jean Gabin. 

Le più grandi storie d'amore del cinema, o la maggior parte di esse , sono nate da un incontro di sguardi. Lo sguardo  comunica  direttamente con i centri cerebrali responsabili degli istinti e delle emozioni e svela tutto di noi : la rabbia, la tristezza, la gioia, i desideri... In questo articolo vedremo quanto possano essere  eloquenti i nostril sguardi e come, nonostante l'uso di una maschera, sia possibile reinventare un linguaggio degli occhi e provare anche, perché no, a sedurre.

 

Pupille seducenti.

L'aspetto più visibile delle pupille è la loro dimensione, che cambia a seconda delle circostanze. Normalmente le pupille si dilatano se guardiamo un oggetto che ci piace o se ci troviamo in una situazione gradevole. Questo fenomeno è conosciuto da centinaia di anni. Basta pensare che già le prostitute in Cina e nell'antico Egitto usavano la Belladonna (una pianta medicinale)  per aumentare le dimensioni delle pupille prima di incontrare i loro clienti, sicure di rendersi più desiderabili.  La Belladonna è stata anche utilizzata per valorizzare la bellezza delle donne del Rinascimento. Applicando negli occhi alcune gocce di un infuso a base di Belladonna, la dilatazione delle pupille contribuiva a rendere gli occhi neri e profondi, i famosi "occhi da cerbiatta". Uno sguardo intenso legato alla dilatazione della pupilla aveva un effetto erotizzante e seducente sul sesso maschile. La belladonna provocava anche un leggero strabismo, che all'epoca era una caratteristica della bellezza femminile, il famoso “strabismo di Venere”.

 

Il colore degli occhi.

Secondo uno studio scientifico svedese condotto su oltre 400 volontari, sembra effettivamente esistere una corrispondenza tra il colore degli occhi e i tratti della personalità.

Gli occhi neri o marrone scuro sono percepiti come misteriosi o intriganti.  Dietro questi occhi ammalianti si nascondono persone piuttosto piacevoli e autorevoli.

Difficili da definire, gli occhi nocciola devono la loro singolarità alle diverse sfumature tra il verde e il castano. Chi gli occhi di questo colore, è generalmente una persona indipendente, sicura di sé ed equilibrata.

Gli psicologi tedeschi hanno scoperto che le persone con gli occhi azzurri tendono a essere sospettose nei confronti delle novità e in genere non hanno una mentalità molto aperta e si dice che abbiano una certa forza interiore, che siano timide, romantiche e piuttosto sognatrici.

Infine, le persone con gli occhi verdi svengono spesso descritte come sensuali, attraenti, originali, creative, efficienti, piacevoli, riservate ma anche imprevedibili e impulsive.

 

Sedurre dietro la maschera.

La comunicazione affidata agli occhi ci obbliga a una maggiore attenzione verso l’altro e a usare più sensibilità. L’empatia verso “l’altro da se” persiste nella capacità di coinvolgere con lo sguardo. Se non è visibile un sorriso, saranno gli occhi a trasmetterlo alla persona che si ha di fronte. Con le labbra possiamo sorridere anche se siamo tristi, ma con gli occhi no, perché sono la rappresentazione immediata di tutte le emozioni che ci attraversano.

Pensandoci bene, la mascherina, mettendo in risalto lo sguardo, ci mette più a contatto con gli altri rispetto a prima.

Con l'obbligo di indossare la maschera, può sembrare complicato avvicinarsi a una persona: ci troviamo infatti di fronte a "mezze facce" che mostrano solo una parte della loro espressione.

Secondo Marie-Claire Villeval, direttrice della ricerca del CNRS, indossare una maschera significa trovare nuovi modi per comunicare: "l'arte è trovarne la giusta decodifica". "Ecco perché sta a noi adattarci e inventare nuovi modi di interazione sociale. Perché non imparare dalle culture asiatiche, che sono abituate ad accentuare l'espressione del volto superiore, in particolare utilizzando più attivamente i muscoli intorno agli occhi per aprirli o “strizzarli”, o quelli della fronte per alzare o aggrottare le sopracciglia. Infine, oltre agli occhi, perché non rendere più mobile tutto il nostro corpo? Le nostre mani, per esempio, per salutare, ringraziare, ecc. e noi italiani siamo maestri della comunicazione gestuale! Possiamo anche giocare con il tono della voce. La mascherina non impedisce la comunicazione, tanto più che non è un bavaglio e le parole e il tono in cui sono pronunciate restano fondamentali.

 

Cercare di indovinare un sorriso attraverso gli occhi può diventare una sfida molto sensuale, così come immergere lo sguardo negli occhi dell'altro, fare gli “occhi di cerbiatto”, fare gli occhi dolci …

Insomma, indossare una maschera può rendere i nostri occhi ancora più belli e importanti, e allora... "facciamo buon viso a cattivo gioco"!

 

 

Foto: VictoriaChudinova/Adobe Stock

 

Quanto è importante lo sguardo per sedurre? Indossare una maschera vi destabilizza nelle interazioni sociali e nella comunicazione ?

EMILIA31, 18.11.2020