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Mentre alcuni vedono la convivenza di coppia come una questione di principio, altri sentono la necessità di potersi ritirare nel proprio "nido" e mantenere una forma di indipendenza. Questo principio di non convivenza, a lungo impensabile nelle nostre società, è diventato molto attuale.
La relazione "ognuno per sé"!
Lo studio condotto in Francia afferma che i partner più anziani che hanno intrapreso una relazione del tipo "ognuno per sé" hanno meno probabilità di andare a vivere insieme nel lungo periodo rispetto ai partner più giovani. Rappresentanti della generazione post-Sessantotto, gli over 50 non esitano più a divorziare e a iniziare una nuova vita. Hanno fatto la loro prima esperienza di coppia, di solito condotta sul modello tradizionale di matrimonio e genitorialità sotto lo stesso tetto. Tuttavia, questa prima fase della vita a volte lascia il segno e rendendo evidente fino a che punto la routine e la costante condivisione dell'intimità possano logorare una coppia. Va notato che nella maggior parte dei casi è uno dei partner a suggerire e persino a chiedere di vivere separatamente e non c'è da stupirsi che, una volta separati, vogliano prendersi cura di se stessi e ritrovare una qualche forma di indipendenza. Vale anche la pena di notare che più si invecchia, più è difficile accettare di cambiare le proprie abitudini e uscire dalla propria zona di comfort. E se si è single da un po' di tempo dopo essere rimasti vedovi o divorziati, non è detto che si voglia fare lo sforzo di adattarsi ai ritmi del partner e fare concessioni al proprio stile di vita... Infine, anche l'aspetto economico non è trascurabile. In Italia più dell’85% pensionati possiede una casa di proprietà quindi, continuare a vivere in una casa propria è certamente una buona idea.
La non convivenza come modo per preservare la relazione e voi stessi
Prima di tutto va detto che la non convivenza non funziona con tutti i tipi di personalità. Una persona possessiva, ad esempio, forse non sarà in grado di accettare facilmente la lontananza del partner. Non solo deve esserci una grande fiducia reciproca, ma la coppia deve essere anche capace di comunicare e intervenire non appena una situazione diventa delicata e rischia di degenerare. Ma i vantaggi di vivere in case separate sono molti. Innanzitutto, permette di sfuggire alla routine e alla costante condivisione dell'intimità che tendono a logorare la coppia. Si tratta di una relazione non vincolata da incombenze domestiche, materiali e familiari. D'altra parte, trovare del tempo per l'altro crea un senso di aspettativa e mantiene vivo il romanticismo, la fiamma e... la libido!
Come sottolinea giustamente Ghislaine Paris, sessuologa e medico psicosomatico, "non vivere insieme impedisce che la familiarità danneggi la relazione romantica e sessuale. L'assenza dell'altro, la mancanza, favorisce l'immaginazione, fondamentale per alimentare il desiderio". Scegliere il momento giusto per incontrarsi significa rendersi totalmente disponibili. Aspettare di essere nel giusto stato d'animo vi permette di trascorrere un momento che sapete essere piacevole, preservando così la vostra relazione. Infine, tornare al proprio spazio personale significa anche essere in grado di ritrovare sé stessi e soddisfare i propri bisogni. È un ottimo modo per proteggersi da una sorta di alienazione che spesso è insita nella vita di coppia. La psicoanalista Sophie Cadalen dice: "La vita di coppia funziona meglio se ogni coniuge ha la possibilità di avere il proprio spazio psicologico. Vivere in luoghi diversi può aiutare a preservare questo spazio".
La convivenza è garanzia di un'unione solida?
Immaginare una vita separata pur amandosi può sembrare insoddisfacente perché egoista e quindi contrario a ciò che l'amore incarna: generosità, disponibilità e impegno. Non voler affrontare i vincoli della vita quotidiana può sembrare illusorio e immaturo. Ma amarsi non significa anche saper affrontare insieme gli ostacoli e i contrattempi? Significa sostenere il proprio partner ed essergli sempre accanto. Le fondamenta del matrimonio non sono forse basate sul precetto... "Prometto di essere al tuo fianco nella buona e nella cattiva sorte"...
Rimanere a vivere da soli nella propria casa non sembrerebbe una base sana sui cui costruire una relazione forte e solida. Come si può pensare a progetti comuni a lungo termine in queste circostanze? La scelta di vivere in case diverse non riflette forse, in molti casi, la paura di impegnarsi? D'altra parte, il dover organizzare e fissare appuntamenti per incontrarsi potrebbe togliere spontaneità alla relazione e finire per logorare la coppia. Infine, vale la pena ricordare che l'aspetto finanziario è un ostacolo per molte persone. Quante coppie possono permettersi due case?
Ma il diffondersi di questo principio di non convivenza non è forse in linea con l'evoluzione della nostra società caratterizzata da un crescente individualismo? Questo "essere liberi ed essere sé stessi", per citare Ghislaine Paris, che conferma: "Oggi nessuno vuole sacrificare il proprio io, la propria realizzazione personale sull'altare della coppia".
Foto: Johannes/AdobeStock
EMILIA31, 01.08.2024