Come fare "small talk" senza imbarazzo.

Come fare "small talk" senza imbarazzo.

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Per alcune persone è snervante trovarsi in situazioni in si richiede di cominciare una conversazione spicciola per salutare qualcuno che non si conosce bene oppure riempire un silenzio imbarazzante, situazioni in cui si rende necessario quello che in inglese viene chiamato “small talk”, una piccola chiacchiera, parlare del più e del meno.

 

Lo small talk

Commentare il ritardo del treno mentre si incontra in stazione una persona che non si vede da un po’ o discutere del meteo quando si prende un ascensore con un collega possono sembrare interazioni futili, che non arricchiscono la nostra giornata e non aggiungono nulla al rapporto con una persona. Secondo vari linguisti, esperti di scienze sociali e ricercatori però, chiacchierare del più e del meno può essere un’occasione per conoscere meglio qualcuno, imparare qualcosa e in certi casi ha anche dimostrato di avere effetti positivi sulle persone.

Lo small talk è quel tipo di conversazione leggera, superficiale e informale che solitamente parte da argomenti piuttosto banali, nella gran parte dei casi per educazione oppure quando è necessario farlo, per esempio se ci si trova a una festa dove non si conosce nessuno. Si tende a credere che gestire questo tipo di conversazione sia una capacità innata che alcune persone hanno e altre no, con il risultato che spesso capita di affrontarle con molto stress o grande impaccio.

 

La  buona educazione e l’etichetta possono servire per affrontare le situazioni in cui non si sa esattamente cosa fare: aiutano ad avere più sicurezza di sé ed evitare almeno in parte la pressione di dover essere « per forza originali» per riuscire a interessare l’interlocutore.

 

Qualche consiglio per fare “small talking”

Per questa ragione tra i consigli più diffusi per fare small talk ci sono, ad esempio, quello di utilizzare un linguaggio del corpo che faccia sentire a suo agio la persona con cui si parla, quello di fare molta attenzione a ciò che dice, e quello di approfondire a poco a poco la conversazione.

In particolare, spesso viene suggerito di rivolgersi frontalmente verso l’altra persona, sorridere e cercare il contatto con i suoi occhi, senza tuttavia imporsi. Meglio evitare di tenere le braccia conserte e di avvicinarsi troppo, così come maneggiare il proprio smartphone mentre  si parla. È inoltre buona norma salutarla usando il suo nome, se la conosciamo, o ripeterlo subito dopo che si è presentata. Una buona strategia per cominciare a parlarle può essere farlo con un piccolo complimento.

 

La conversazione ideale dovrebbe essere leggera, Condotta con un tono amichevole e un buon equilibrio tra domande e asserzioni, per evitare che l’altra persona pensi di subire un interrogatorio o che al contrario abbia l’impressione di non avere spazio per intervenire.

Meglio poi evitare di affrontare subito argomenti troppo personali, come la salute, la religione o le opinioni politiche, privilegiando comunque le domande aperte, quelle che richiedono una risposta più articolata di un semplice “sì” o un “no”.

 

Una delle cose più importanti per stabilire un contatto con un’altra persona è trovare un punto di vista o un argomento in comune di cui poter parlare, a partire per esempio da un dettaglio dell’ambiente circostante. Saper ascoltare e fare domande adeguate per fare seguito alle risposte date è poi essenziale per far sentire l’altra persona apprezzata e invogliarla a continuare la conversazione.Per farlo, però, è anche necessario essere disposti a rivelare qualcosa in più su noi stessi.

Se ci piace com’è andata la conversazione, si può salutare l’altra persona proponendole di scambiarsi i contatti o di rivedersi, facendole per esempio sapere che un certo giorno a una certa ora saremo in un certo posto. In ogni caso, è sempre bene congedarsi in un modo garbato, che non la faccia sentire trascurata, con una cosa come: “È stato un piacere vederti, ti farò sapere come è andata con lo spettacolo che mi hai consigliato”.

 

C’è invece  affronta le conversazioni spicciole con l’atteggiamento opposto, puntando subito su domande un po’ più dirette o specifiche, per esempio: “Hai suggerimenti su un podcast da ascoltare quando vado al lavoro?” o “Conosci un ristorante nei paraggi dove si mangia bene?”. Con questa specie di effetto sorpresa ogni tanto si riesce a scoprire qualcosa sul proprio interlocutore che non si sarebbe mai scoperto con una conversazione “normale”.

Le interazioni sociali “inattese” come quelle tipiche dello small talk possono mettere in difficoltà ed essere fonte di stress le persone con disabilità o per esempio per chi ha disturbi psicologici o di tipo autistico. In questi casi, per rendere la conversazione più inclusive, sarebbe meglio evitare di fare domande aperte, per esempio “Com’è andato il tuo fine settimana?”, e partire invece da richieste un po’ più specifiche, come: “Hai fatto qualcosa che ti è piaciuto molto nel fine settimana?” e da lì proseguire con altre domande via via più approfondite.

 

Lo small talk rende più felici.

Secondo i risultati di un esperimento svolto da un ricercatore dell’Università di Chicago, lo small talk renderebbele persone  più contente. Nell’esperimento venne chiesto ad alcuni pendolari di cominciare a parlare con qualcuno che non conoscevano durante il tragitto verso il lavoro, e ad altri di starsene per conto proprio. Le persone che durante il viaggio avevano chiacchierato con qualcuno hanno riportato che il loro viaggio era stato più piacevole rispetto alle volte in cui non avevano parlato con nessuno: persino le persone che generalmente preferivano starsene più volentieri per conto proprio, si erano dette contente di aver conversato con una persona estranea.

 

Il ruolo della pandemia nella scelta degli argomenti di chiacchiera.

Uno studio pubblicato nel novembre del 2021 ha evidenziato quanto la possibilità di interagire con altre persone abbia avuto effetti positivi sulla salute mentale durante il periodo dell’isolamento forzato a causa della pandemia di Corona virus.

Negli ultimi due anni sono cambiati un po’ anche gli argomenti che di solito si affrontano durante lo small talk. Adesso molte più persone sono disposte a parlare esplicitamente di questioni di salute o problemi di denaro, temi privati che di norma prima sarebbero stati discussi solo con familiari o amici molto stretti. Sembra che la pandemia abbia fatto emergere le disuguaglianze sistemiche nelle nostre società, con il risultato che le esperienze negative collegate alle malattie o alle difficoltà economiche adesso sembrano unire le persone, anziché farle sentire isolate.

 

 

Foto: InsideCreativeHousevAdobe Stock

EMILIA31, 01.12.2022