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Lo studio di un gruppo di economisti americani e canadesi della Harvard University ha rivelato che il modo con cui il denaro "compra la felicità" è "acquistando tempo", cioè spendendo soldi per pagare persone o tecnologie che svolgano al posto nostro incombenze considerate non particolarmente piacevoli.
Quanti di noi sarebbero più soddisfatti potendo spendere il proprio denaro non per comprare oggetti, ma per acquistare la risorsa più scarsa e meno rinnovabile di tutte, il tempo?
Usare “bene” il tempo
Molta parte delle ricerche tecnologiche moderne - ma anche antiche, a pensarci bene - sono state destinate all'obiettivo considerato primario di farci "risparmiare tempo".
L'umanità, almeno nel nostro mondo occidentale, ha avuto sempre la preoccupazione di adoperare bene il tempo: ma cosa vuol dire “bene”?
Innanzitutto risparmiare tempo nel lavoro, per una evidente ed esplicita ricerca di maggiore produzione nello stesso e quindi, in linea di principio, a minor costo.
La tecnologia offre ormai una vasta gamma di opzioni finalizzate a farci risparmiare tempo anche nei viaggi, nelle incombenze domestiche, nella preparazione dei pasti, nella conservazione dei prodotti.
Il progresso tecnologico lavora per noi in ogni campo: le automobili sono sempre più veloci, confortevoli e presto si guideranno da sole, il telepass riduce le code ai caselli, i treni (non tutti) sono ad alta velocità, le prenotazioni degli hotel si fanno dal pc e le conferme sono istantanee e irrevocabili.
L’evoluzione ci aiuta anche in ambito domestico: basta un clic per accendere lo stereo con la musica preferita già impostata; per aprire la porta di casa senza chiavi è sufficiente un veloce riconoscimento delle impronte digitali; basta programmare a che ora vorremo uscire da casa, per trovare la macchina riscaldata e sbrinata, e se poi non si avesse nemmeno voglia di armeggiare in cucina, saranno sufficienti un paio di clic sul pc per veder arrivare un corriere in bicicletta con una cena tutto sommato niente male.
Il tempo “libero”
Gli obiettivi che ci si pone nel tempo libero riguardano quasi sempre una vacanza, un soggiorno rigenerante in qualche bell’hotel o nella natura, o la visita a quella imperdibile città d’arte .... e per renderli totalmente appetibili e positivi, siamo perfino portati a non tenere in considerazione i relativi disagi: il lungo viaggio in autostrada, le attese al casello, la fatica dei preparativi e delle prenotazioni, le discussioni per gli inevitabili inconvenienti e imprevisti.
Ma siamo sicuri che quel tempo che abbiamo risparmiato non sia in realtà un tempo “vuoto”, che vorremmo o forse dovremmo riempire di contenuti, di affetti, di relazioni significative, di impegni di più alto livello?
Cosa sia gradevole e utile dedicare il nostro tempo libero e cosa sia invece da vedere come una incombenza preferibilmente da evitare, è una scelta personale di ciascuno di noi che cambia nel corso della vita e viene anche influenzata dall’ambiente culturale ed sociale in cui si vive.
Anche se oggi molto del nostro tempo è sostanzialmente dedicato a far crescere l’economia di mercato, non bisogna dimenticare che il tempo della “vita” non ha un “valore” e non va considerato come “denaro” da scambiare.
Il tempo che sentiamo scorrere ogni giorno, ogni attimo, è tutta la nostra vita. Andrebbe quindi riempito di valori positivi e svincolato dal concetto di rendimento.
Le Banche del tempo
Viviamo in una società in cui il tempo a disposizione delle persone non basta mai. Per venire incontro, anche se solo parzialmente, a questa problematica sono state create le Banche del tempo. In estrema sintesi, si tratta di libere associazioni presenti da qualche anno in Italia e in altri paesi europei costituite da persone che si auto-organizzano per aiutarsi nella diverse necessità quotidiane, scambiandosi reciprocamente tempo.
Si tratta di un’iniziativa interessante che sta cominciando a coinvolgere anche diversi giovani, sebbene la maggioranza degli iscritti continui ad essere costituita da persone di una certa età.
Per maggiori informazioni: https://www.associazionenazionalebdt.it/elenco-delle-banche-del-tempo-in-italia/
Concludo proponendovi una citazione dal “De senectute” di Cicerone, un modo sereno e positivo di terminare questa breve serie di considerazioni sul tempo:
“Chi infatti non abbia dentro di sé risorse per vivere bene e felice subisce il peso di tutte le età. Chi invece trae da sé stesso ogni bene non può considerare un male quel che necessità di natura impone”
Foto: (c) DutchScenery/fotolia.com
E il vostro rapporto con il tempo come è cambiato negli anni?
EMILIA31, 26.10.2017