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Nelle relazioni c’è chi cerca il vero amore, chi solo un’avventura, ma talvolta è difficile capirlo ai primi incontri.
Un gruppo di ricercatori utilizzando un sistema di tracciamento dei movimenti oculari di persone e coppie che guardavano delle fotografie, ha scoperto che c’è una grossa differenza tra chi vuole impegnarsi e chi no.
Chi cerca una relazione seria tende infatti a concentrare lo sguardo sui volti, in particolare gli occhi dell’altro, mentre chi è maggiormente interessato al sesso ne osserva piuttosto il corpo. Il risultato, tutto sommato, non è poi così sorprendente, ma i ricercatori sono fiduciosi che il metodo sviluppato possa risultare utile anche nelle terapie di coppia, dove i partner faticano a capire essi stessi cosa stanno cercando nel rapporto.
Guardate negli occhi.
Diverse statistiche scientifiche hanno inoltre dimostrato che tanto più gli sguardi tra due persone sono lunghi, tanto maggiori saranno le probabilità che le due persone si piacciano. Attenzione però, questo non significa che per piacere ad una persona si debba necessariamente fissarla negli occhi per ore intere. Ma, cercare lo sguardo nell’altra persona e far sentire a proprio agio chi abbiamo davanti a noi mantenendoci “occhi negli occhi” per il maggior tempo possibile, potrà aumentare le nostre chance di risultare attraenti.
Un altro studio, sempre inerente allo sguardo degli innamorati, ha dimostrato invece che la dilatazione delle pupille favorisce l’empatia e l’attrazione amorosa. È stato condotto dalla Stony Brook University di New York e pubblicato su Social Cognitive Affective Neuroscience, e in parole povere sostiene che sia lo sguardo a far scoccare la scintilla dell’amore.
D’altronde se ci pensate bene, indipendentemente dal fatto che siate single o sposati, quando per strada o in un locale il vostro sguardo incontra per caso quello di qualcun altro e viene ricambiato, non vi provoca una sensazione di piacere?
Ne sapevano qualcosa le dame del Rinascimento, che facevano largo uso di una pianta il cui succo, dilatando la pupilla, rendeva lo sguardo più attraente. Da questo uso particolare deriva il nome della pianta, „Belladonna“, appunto.
Il contatto visivo.
Vi siete mai chiesti come mai per alcune persone sembra così facile fare nuove amicizie, mentre altri hanno difficoltà ad entrare in relazione con sconosciuti? In molti casi, è proprio il contatto visivo a fare la differenza.
I ricercatori hanno scoperto che una delle più importanti differenze tra le persone che hanno un buon successo in compagnia e fanno conoscenze con facilità e quelli timidi, è proprio che i primi tendono maggiormente a stabilire un contatto visivo con i propri interlocutori. Molti timidi non solo non stabiliscono il contatto visivo, ma evitano proprio lo sguardo dell’ interlocutore con cui stanno parlando e invece che guardarlo/a negli occhi, tendono a volgere lo sguardo in basso o da un’altra parte.
Sembra una differenza da niente, ma alla prossima cena, con gli amici o con un potenziale partner, provate a vedere come cambierà la vostra conversazione con questo piccolo accorgimento.
Scambiarsi sguardi d’intesa, contribuisce a creare complicità, e non è un caso che se chiedete ad una donna quali siano le caratteristiche più importanti in un rapporto, questa vi risponda tra le prime 5 la complicità con il partner.
Ovviamente è bene stare attenti a non esagerare! Fissare troppo il proprio interlocutore può farlo sentire a disagio tanto quanto non rivolgergli mai lo sguardo. Il segreto sta nel trovare il giusto equilibrio tra i due estremi.
In nord America in particolare, ma anche qui da noi, l’atteggiamento di una persona che parla senza guardarvi negli occhi, viene interpretato come un indizio di voler nascondere qualcosa.
Perciò quando conversate con qualcuno, concentratevi sull’altra persona, senza distrarre lo sguardo guardando in giro o altre persone. Il vostro interlocutore potrebbe infatti pensare che vi state annoiando o che preferireste parlare con qualcun altro al suo posto. Con la pratica (se siete proprio alle prime armi, potete esercitarvi con l’aiuto di uno specchio) sarà facile correggere il vostro comportamento fino a che non diventi del tutto naturale e spontaneo.
Foto: jackfrog/Adobe Stock
EMILIA31, 17.10.2019