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“È meglio accendere una piccola candela che maledire l’oscurità.” (Confucio)
L'ottimista vede "il lato positivo delle cose," nonostante quello che possano pensare gli altri, qualunque cosa accada non si concentra sul problema, ma immagina soluzioni.
Avere una buona autostima ed essere in armonia con se stessi é un buon punto di partenza. L´ottimista impara a trarre vantaggio dalle preoccupazioni e sventure di cui é invasa la vita. Non esclude un approccio realistico, ma evita di disperarsi e al motto di “Solo la morte é irriparabile, tutto il resto si supera„ persiste nel raggiungimento degli obiettivi. Anche se il momento puó sembrare senza speranza e la vita sembra essersi fermata, l´ottimista riconosce che nulla è per sempre e farà in modo che la situazione cambi. Come disse W.Churchill "Un pessimista vede la difficoltà in ogni opportunità, un ottimista vede l'opportunità in ogni difficoltà".
I gufi
Tutti ne siamo circondati. Sono quelli che tentano di limare la positività dello stato d´animo dell´ottimista creando problemi che non esistono e immaginando innumerevoli scenari negativi, ignorando gli altrettanti risvolti positivi. Il loro obiettivo è vedere crescere l´ansia nell'ottimista, influenzandolo con le loro preoccupazioni. Non vanno aggrediti e non bisogna temere il loro giudizio, probabilmente il loro comportamento è frutto di paure irrisolte e una prospettiva negativa prevale sempre sulla soluzione. È l´unico strumento di decodifica della vita che hanno e lo usano come arma di difesa.
Come affrontarli? Basta rispondere alla negatività disarmandoli. Abbiamo preso una multa per divieto di sosta? Poco male, la prossima volta sappiamo dove non parcheggiare, e meno male che nella vita ci sono problemi che possono essere risolti velocemente solo con un pagamento!
Ottimisti si nasce o si diventa?
Entrambe. Chiaramente ci deve essere una certa predisposizione genetica, ma anche delle azioni possono essere importanti per vedere il bicchiere mezzo pieno piuttosto che mezzo vuoto.
Gli studi sui tratti del carattere rivelano che l´ottimismo è per il 25% frutto della genetica. Inoltre, la neuromedicina ha evidenziato negli ottimisti un livello maggior di attivazione di alcune zone profonde del cervello legate alla corteccia prefrontale. Ma il fattore più importante è l'atteggiamento dei genitori: è stato dimostrato che all'età di cinque anni, un bambino cresciuto in un ambiente positivo, stimolato ad avere fiducia in se stesso comincia già ad essere ottimista e positivo.
Anche se l'uso della volontà è spesso la prima ricetta suggerita a chi si lamenta o si deprime, l'ottimismo non può essere attivato a comando. E l'ottimismo di facciata, che sembra rassicurare se stessi o apparire meno negativo agli occhi degli altri, presto si può crepare.
Esercitarsi al pensiero positivo
E se, prima di affrontare un evento spiacevole, al mattino cercassimo di prepararci, guardarci allo specchio e sorridere? Puó sembrare banale, ma un sorriso stampato sul volto riesce a cambiare le sensazioni di una persona, influenzando in positivo il modo in cui vede il mondo. Il famoso psicologo statunitense William James sostiene che "le nostre espressioni facciali o i movimenti del nostro corpo non sono una conseguenza delle nostre emozioni, ma la causa".
Magari non sempre è cosí, in ogni caso è innegabile che sorridere è una piacevole sensazione che porta piacere. Spesso siamo tanto sopraffatti dallo stress e dalle urgenze quotidiane che dimentichiamo la nostra dose di umorismo, che porta leggerezza alla giornata.
Certe volte per aggiungere un po´di allegria basta anche ribaltare la realtà davanti ai nostri occhi e vederla con gli occhi di un bambino. Un altro trucco è anche cercare di essere più attenti allae cose positive, perché l'ottimismo è decidere di essere più attenti e inclini a recepire soprattutto la bellezza della vita, al di là delle difficoltà e le sue vicissitudini. Perció inaugurate una nuova visione di vita e ricordate che è possibile modificare la propria attitudine alle avversità.
Come scrive Italo Calvino: “Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”.
Foto: Hasibul Hasan/Stock Adobe
EMILIA31, 19.06.2025