Vicini a distanza.

Vicini a distanza.

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Le nuove tecnologie a portata di smartphone ci permettono di gestire relazioni e rapporti sentimentali anche a distanze geografiche considerevoli. Un grande supporto per molte coppie, famiglie e cerchie di amici che, per adattarsi alle circostanze economiche e sociali attuali, devono spesso vivere in città o Paesi lontani dal loro luogo di provenienza

Ma, queste nuove tecnologie possono realmente colmare i vuoti oppure ci offrono l'illusione di vicinanza, rendendoci invece più sole e soli?

 

Le relazioni a distanza.

Nell'ultimo decennio sono state diverse le dinamiche economiche e sociali che hanno reso le relazioni a distanza una realtà sempre più attuale per molte coppie, per molte famiglie e per molti legami di amicizia.

Tra i fattori principali che contribuiscono a questo fenomeno c’è la mobilità lavorativa: la globalizzazione e le opportunità di lavoro in città o Paesi diversi da quelli d'origine spingono molte persone a trasferirsi. In tal senso hanno un ruolo le pressioni sociali , ma anche i cambiamenti delle dinamiche interne alle relazioni: ieri le "mogli" seguivano i "mariti" ovunque dovessero o volessero andare, mentre  l oggi le aspirazioni e ambizioni individuali influenzano l'evoluzione di molte storie, per molte coppie, che scelgono di vivere separate pur di continuare a perseguire i propri obiettivi.

Per chi è single subentrano allora le app di incontri e i social network che per primi hanno facilitato la nascita di connessioni di varia natura e che consentono alle persone di mantenere relazioni a distanza.

 

La connessione a distanza.

La tecnologia aiuta a mantenere una connessione continua tra persone che sono fisicamente lontane grazie a strumenti come videochiamate, messaggi istantanei e social media: applicazioni come FaceTime, WhatsApp e Zoom offrono con rapidità anzi, con immediatezza, l'illusione di un senso di vicinanza dove c'è distanza e la sensazione di poter condividere esperienze quotidiane come guardare un film, cenare, o perfino passeggiare insieme. Ma non sono esperienze reali, sono e rimangono virtuali. 

Anche se si è sempre connessi, l'interazione virtuale non sostituisce l'intimità fisica o la profondità di un rapporto che si svolge ogni giorno, in presenza. La tecnologia è un sostituto imperfetto, che lascia le persone con un senso di solitudine e alimenta lo stress di dover essere sempre "raggiungibili" e aspettative non realistiche rispetto a ciò che una relazione restituisce.  Le relazioni sono infatti costituite da tantissimi elementi e sono tutte diverse tra loro.

 

L'importanza del contatto reale.

Naturalmente non c'è un modo giusto e un modo sbagliato per volersi bene in modo romantico o fraterno, però ci sono degli indici che inevitabilmente stabiliscono la realtà concreta di una relazione: conversazioni su argomenti pratici, ideazione di progetti, condivisione di scelte, cura reciproca, aiuto quotidiano o emergenziale sono gli spazi in cui una relazione si manifesta nella sua concretezza e alla lunga, una relazione per dirsi tale deve occuparne almeno un paio.

 

La tecnologia è solo uno strumento.

La tecnologia non va certamente demonizzata ma va considerate per quello che è: uno strumento. 

Può essere una risorsa straordinaria per mantenere relazioni affettive e romantiche ma deve essere usata con equilibrio e consapevolezza. Coltivare  una relazione, di qualsiasi genere essa sia, richiede uno sforzo che va, o almeno dovrebbe andare, oltre lo schermo: occorrono empatia, ascolto e creatività per mantenere un legame forte, nonostante la distanza. Se utilizzata male infatti la tecnologia rischia addirittura di amplificare la solitudine e di rendere evidenti i vuoti, evidenziando tutto ciò che manca, invece di colmarli.

Come società dobbiamo fare attenzione a non arrivare a normalizzare l'isolamento emotivo.

 

A questo proposito si stanno facendo strada diverse iniziative in cui ci si incontra dal vivo, con l’obiettivo di cercare di contrastare la solitudine che molte persone provano, soprattutto nei grandi centri urbani.

Una di queste che ha preso piede anche in Italia è la “Date dinner”, un progetto nato nel 2020, dall' evoluzione di un’idea di M. Barbier.

 

Ne volete sapere di più? Ne parleremo nel prossimo articolo!

EMILIA31, 16.01.2025