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Ogni relazione, ogni rapporto, sia esso di natura sentimentale, di amicizia, di semplice conoscenza, parentale o altro ancora, ha un suo motivo di esistere, che contribuisce a far maturare e crescere una persona come singolo individuo.
Ad esempio, in un certa fase della vita, si può legare con un’amica/o perché in proprio in quel momento ricerchiamo chi più assomiglia al fratello/sorella che vorremmo avere. In una relazione del genere, ci si scambieranno appoggio, ascolto, condivisione e affetto reciproco.
Le amicizie iniziate durante l’adolescenza spesso nascono per condividere esperienze tipiche di quella fase di vita in cui si ha voglia di esplorare, giocare, conoscersi. Se il sentimento è reciproco e continua ad assolvere la funzione per cui è nato, queste amicizie possono durare per sempre. Finiscono invece nel momento in cui, crescendo, il desiderio di divertimento e leggerezza viene sostituito da un bisogno di stabilità e da altre necessità. Quel tipo di amicizia finirà dunque perché è terminata la sua funzione.
Nei rapporti sentimentali può succedere che due partner si frequentino perché vedono nell’altro il padre (o la madre) che manca o che vorremmo avere.
O ancora, esistono relazioni in cui vediamo nell’altro la persona in grado di guidarci e insegnarci sempre qualcosa, come in un rapporto tra maestro e discepolo. Finché verrà soddisfatta questa funzione, il rapporto continuerà, nutrendo le necessità di entrambi. Ma, portat a compimento questa dinamica, se la coppia non è in grado di operare un drastico cambiamento di linea, il rapporto finirà, non essendoci più niente da insegnare e da apprendere.
In sintesi possiamo dire che ogni rapporto ha lo scopo di accompagnarci finché è utile per la nostra crescita personale. Finita la funzione di evoluzione, è destinato a concludersi, a meno che le parti si impegnino a ridefinire e trasformare gli equilibri della vecchia relazione.
Invecchiare insieme è diventato fuori moda?
È interessante notare che queste riflessioni, finalizzate ad analizzare come poter tenere in vita una relazione nel tempo, si trovino oggi a confrontarsi con una società che Z. Bauman ha definito „società liquida“, in cui l’apparire e il consumismo fanno da padroni.
Il sociologo spiega come il legami siano stati sostituiti da connessioni e come disconnettersi non è mai stato così facile come ora.
Qualche generazione fa, restare insieme per tutta la vita non solo era possibile, ma era la norma. Oggi, invece, esposti come siamo a infinite tentazioni, è diventata una rarità, una scelta invidiabile o folle, a seconda dei punti di vista.
Un amore duraturo è affidato alle nostre cure, ha bisogno di un impegno costante, di essere ri-generato, ri-creato ogni giorno.
Libertà e sicurezza sono valori in conflitto tra loro, ma entrambi necessari in una relazione. Ma una maggiore sicurezza comporta una minore libertà, e il prezzo di una maggiore libertà è una minore sicurezza. Riuscire a trovare un equilibrio è effettivamente molto difficile.
Come affrontare la noia della quotidianità?
In una relazione, la quotidianità, vista come una diminuzione delle possibilità di scelta e l'assenza di "novità", sembra essere diventata un concetto fuori moda. La "novità" si pone oggi in cima alla gerarchia dei valori ed è considerata la chiave della felicità. Ecco perché rimane tanto difficile tollerare la routine. Rimpiazzare anziché riparare, vale ormai tanto per gli oggetti quanto per i sentimenti.
Ma l’amore richiede tempo ed energia. Ascoltare chi amiamo, dedicare il nostro tempo ad aiutare l'altro nei momenti difficili, andare incontro ai suoi bisogni e desideri più che ai nostri, non sono più considerati un valore.Ci illudiamo che si possa ottenere tutto senza sforzo, scegliendo le soluzioni più comode e veloci.
Più relazioni per sfuggire all’impegno dell’esclusività.
Muoversi da un luogo all'altro (più stimolante perché non ancora sperimentato) sembra più allettante che impegnarsi nel tempo per riparare le imperfezioni della dimora attuale, trasformandola in una vera e propria casa e non solo in un posto in cui vivere.
"L'amore esclusivo" non è quasi mai esente da dolori e problemi , ma la gioia è nello sforzo comune per superarli".Quando ci si circonda di situazioni incerte invece, l’illusione di avere tante „seconde scelte“ aiuta a compensare la sensazione di precarietà. Ecco quindi che accumuliamo diverse relazioni pensando che la quantità possa tenere lontano la sofferenza implicita in un rapporto esclusivo. Ciò che si guadagna in quantità si perde in qualità. Ciò che si guadagna in facilità (scambiata per libertà) si perde in sicurezza.
Resistere alle tentazioni?
Oggi siamo sommersi dalle tentazioni facili.
E. Lévinas ha parlava della "tentazione della tentazione". Ciò che desideriamo è in realtà vivere lo stato dell'"essere tentati" e non l'oggetto che la tentazione promette di regalarci. Uno stato che ci offrirebbe una scappatoia alla routine. Nel momento in cui siamo tentati stiamo già guardando oltre la routine, ma non abbiamo ancora ceduto alla tentazione, non abbiamo ancora raggiunto il punto di non ritorno, siamo ancora liberi. Un attimo più tardi, se cediamo, la libertà svanisce e viene sostituita da una nuova routine.
„La tentazione è un'imboscata nella quale tendiamo a cadere gioiosamente e volontariamente".
Quando però in una relazione si prende la decisione che stare insieme è infinitamente meglio della sua alternativa, la coppia sarà in grado di guardare anche la crisi coniugale più terribile, come a una sfida da affrontare. L'esatto contrario della posizione "Viviamo insieme e vediamo come va...". In questo caso, anche un'incomprensione prende la dimensione di un cataclisma e la tentazione di porre termine alla storia, abbandonare l'oggetto difettoso cercando soddisfazione da un'altra parte, prenderà il sopravvento.
Foto: doidam10/Adobe Stock
EMILIA31, 14.11.2019